Capitolo TRE: Alberi sacri, il loro aiuto nella pratica della magia
Legamenti d’amore gli alberi sacri, il legno ha una grande importanza nei rituali e qualsiasi atto magico.
Lista di alberi sacri e il loro potere
I Celti, come molti altri popoli antichi, attribuivano certe proprietà particolari a diversi alberi. Oltre al contributo ai vari bisogni primari dell’uomo, quali l’alimentazione, il riscaldamento, la costruzione, la fabbricazione di armi, ecc., è stata riconosciuta loro una stupefacente e potente forza spirituale. Anche oggi, nelle nostre società e culture moderne, alcuni alberi continuano a colpire la nostra immaginazione: si pensi alla possente quercia, al maestoso acero o al mistico tasso, per nominarne solo alcuni.
Gli alberi erano ritenuti dai Celti esseri viventi, animati da un’essenza e da un’energia elementare proveniente dalla Terra. Quest’aura di potenza era (ed è) d’altronde ben visibile a quanti fossero immersi nell’equilibrio e nell’armonia più assoluti. Per questo si ricorre sempre al loro aiuto nella pratica della magia.
ABETE
Questo albero molto alto cresce soprattutto nelle regioni montuose e sulle pendici più elevate. Le pigne dell’ abete reagiscono alla pioggia richiudendosi su sé stesse ed aprendosi al sole. Poiché l’abete può vedere lontano all’orizzonte, simboleggia le visioni nitide e rivela, al di là di ciò che esiste, quello che accadrà nel futuro.
ABETE BIANCO
Conosciuto anche con il nome di “albero delle nascite”, l’abete bianco è utilizzato bruciando i suoi aghi al momento della nascita per benedire e proteggere la madre e il neonato.
AGRIFOGLIO
L’agrifoglio è associato al simbolismo della morte e della rinascita (in particolare nell’ambito delle stagioni) nel cuore delle tradizioni pagane; è anche intimamente legato al solstizio d’inverno. Nella leggenda di re Artù, Gawain (che rappresenta il requercia dell’estate) ha combattuto il cavaliere verde che era armato di una mazza di legno di agrifoglio e che rappresentava l’inverno.
Questo albero è stato anche utilizzato per fabbricare lance, sia per le qualità del legno che per il suo simbolismo legato all’equilibrio e al vigore nel combattimento sempre che la causa fosse giusta. L’agrifoglio può essere utilizzato negli incantesimi e nei rituali del sonno o del riposo e per facilitare il passaggio dalla vita alla morte. Si dice che un uomo possa aumentare la sua capacità di attrarre le donne portando su di sé un sacchetto di foglie e bacche di agrifoglio.
BETULLA
Conosciuta anche con il nome di “dama dei boschi”, la betulla bianca è un altro albero importante presso i Celti. Recuperando con cura delle strisce di corteccia quando la luna è nuova scriveteci sopra con inchiostro rosso: “Portami l’ amore vero”. Bruciatele poi con un incenso d’amore pronunciando le parole seguenti: “Dea dell’amore, dio del desiderio, portatemi il fuoco della passione”. O ancora posate in un corso d’acqua un pezzo di corteccia di betulla sul quale avrete scritto questo verso: “Messaggio d’amore, ti libero, perché tu catturi l’amore e me lo conduca”. Non cercate di costringere nessuno: se un amore deve venire a voi, deve avvenire spontaneamente.
BIANCOSPINO
Le bacchette magiche fatte con questo legno, conosciuto anche con il nome di “albero di maggio”, possiedono un grandissimo potere. Ai suoi fiori si attribuiscono anche delle proprietà fortemente eroticizzanti per gli uomini. Il biancospino può essere utilizzato per la protezione e l’amore.
CEDRO
Il cedro è anche conosciuto come “albero della vita” (Arbor vitae) e “cedro giallo”. Gli antichi Celti estraevano l’olio di quest’albero per conservare le teste dei nemici vinti in battaglia. Per attirare l’energia della terra e per riuscire a concentrarvi, poggiate i palmi delle mani contro le punte degli aghi di un ramo.
FRASSINO
Questo albero è tra i preferiti dai drudi, che infatti spesso ricavano le loro bacchette magiche dal suo legno. Queste bacchette procurano eccellenti risultati magici, in particolar modo quando si tratta di magia curativa e solare. Alcune foglie fresche di frassino poggiate sotto il vostro cuscino stimoleranno sogni profetici.
GINEPRO
Le bacche di questo albero erano usate con il timo nella preparazione di incensi druidici allo scopo di ottenere visioni. Il ginepro, quando cresce vicino alla porta d’entrata di una casa, scoraggia i ladri. Le bacche mature possono essere infilate su una cordicella e appese in casa per attirare l’amore.
GINESTRA
Conosciuta anche con il nome di “scopa scozzese”, la ginestra può sostituire il ginestrone in occasione dell’equinozio di primavera. Gli irlandesi l’hanno soprannominata “potere del medico” per le sue virtù diuretiche. Si usano i rami di questa pianta anche per spazzare il proprio spazio di lavoro prima dei rituali, per ripulirlo dalle energie negative e portare protezione. Bruciare fiori e germogli di ginestra acquieta il vento.
GINESTRONE
I fiori dorati del ginestrone sono associati all’equinozio di primavera. Si bruciano il legno e i fiori per ottenere protezione ed essere, in un certo qual modo, immuni da eventuali influenze conflittuali.
MELO
Il melo è un altro albero considerato sacro dai druidi. Il sidro di mela è usato anche negli antichi rituali che prevedono l’uso di sangue o di vino. La mela indica la scelta ed è utile per i rituali amorosi e la magia curativa.
NOCCIOLO
Le bacchette magiche fatte con il legno del nocciolo sono strettamente associate alla magia bianca. I rami biforcuti sono utilizzati per trovare le sorgenti d’acqua o i tesori sepolti sotto terra. Se vi sentite in pericolo e avete bisogno di protezione, tracciate rapidamente intorno a voi un cerchio con un ramo di nocciolo. Per invocare l’aiuto delle fate delle piante, infilate delle nocciole su di un cordicella e appendetelo nella vostra casa o nella stanza in cui praticate i vostri rituali. Il nocciolo è abitualmente impiegato nei rituali che mirano a ottenere conoscenza e sapere, saggezza e ispirazione poetica.
OLMO
Si dice che l’olmo sia spesso associato alle dee della terra e che sia anche la dimora delle fate. È considerato un apportatore di stabilità, poiché aiuta a orientare in modo adeguato i sortilegi e gli incantesimi.
ONTANO
Questo albero era sacro ai druidi. Estraendo il midollo dalla sommità dei rametti verdi, se ne ricavavano zufoli; quando più rametti di lunghezza diversa erano legati insieme da una cordicella, davano origine a uno strumento simile al flauto di Pan, che serviva tra l’altro ad attirare l’elemento aria. La vecchia superstizione di “fischiare il vento” del resto deriva da questa pratica.
PINO
Questo albero sempre verde portava anticamente il nome di “colui che è il più dolce delle foreste” ed è considerato dai druidi uno dei sette alberi sovrani degli Irlandesi. Mescolando degli aghi secchi con ginepro e cedro (in parti uguali) e bruciando questa mistura come incenso, gli effluvi purificheranno ogni luogo consacrato ai rituali. Le pigne invece possono essere portate su di sé come incantesimi di fertilità. Inoltre, per preparare un eccellente bagno magico, stimolante e purificante, basta mettere una manciata di aghi di pino in un sacchetto di garza e immergerlo nell’acqua del bagno perché liberi la propria essenza. Infine, per purificare e santificare un luogo sacro, come uno spazio di lavoro all’esterno, spazzate il suolo con un ramo di pino.
PRUGNOLO
Il prugnolo è un albero invernale, con la corteccia nera e le spine, i cui fiori bianchi sbocciano prima delle foglie di primavera. Le spine di questo piccolo albero, che cresce tra l’altro in “gruppo”, sono generalmente usate per forare le immagini di cera durante gli incantesimi. Il prugnolo simboleggia una forte azione del destino.
QUERCIA
La quercia è da sempre considerata un albero sacro praticamente in ogni cultura; del resto i Celti, da parte loro, ne hanno fatto il “re degli alberi” per la sua altezza, la sua longevità, le sue ghiande (nutrienti) e la saggezza che le è attribuita. Non ci stupisce dunque il fatto che il legno di questo albero sia comunemente usato per fabbricare bacchette magiche, mentre i suoi nodi, conosciuti come “uova di serpente”, sono usati per preparare incantesimi magici. Ma le sono attribuite ben altre virtù. Ad esempio, si dice che le ghiande raccolte durante la notte possiedano grandi poteri di la fertilità; che i druidi e le sacerdotesse ascoltavano (e ascoltano ancora) lo stormire delle foglie per sentire i messaggi di divinazione portati dal vento; che le foglie di quercia bruciate depurano l’atmosfera. Per queste proprietà, la quercia e in particolare le sue foglie sono usate nei rituali di protezione, di forza, di successo e di stabilità.
SALICE
Conosciuto dai Celti come “salice bianco” o “albero degli incantesimi”, è uno dei sette alberi sacri dei druidi ed è legato alla Dama bianca. I luoghi nei quali crescevano i salici erano considerati magici, a tal punto che i sacerdoti, le sacerdotesse e tutti gli artigiani ritenevano che sedersi tra questi alberi potesse accrescere l’eloquenza, l’ispirazione e il dono della profezia. Si diceva anche che fosse possibile chiedere al salice di esaudire un desiderio. Per far questo, occorre chiedere il permesso al salice parlandogli del proprio desiderio, poi scegliere un ramo flessibile e farvi un nodo largo, esprimendo quello che si desidera. Conservate il ramo a casa vostra e, quando il desiderio è stato esaudito, snodatelo. Ricordatevi di ringraziare il salice e di lasciare un’offerta.
SAMBUCO
Conosciuto anche come “Ellhorn” o “vecchia (o saggia) dama”, questo albero è consacrato alla Dama bianca ed è particolarmente pregiato in occasione dei solstizi d’estate. Le bacchette magiche ricavate da questo legno possono essere usate per scacciare gli spiriti malvagi o le forme pensiero; del resto i druidi si servono del sambuco sia per benedire che per maledire. Aggiungiamo anche che i flauti di Pan fatti con questo legno hanno le stesse proprietà e lo stesso potere della bacchetta magica. Ricordate, tuttavia, queste parole: “Saggia è la Dama albero, non bruciarla o sarai maledetto”.
SORBO
Conosciuto anche con il nome di “legno di strega”, il sorbo è apprezzato per le sue proprietà protettive ed è dedicato alla dea Brigid. Si usa in vari modi. Ad esempio, le croci fatte con il legno di questo albero sono appese alla porta d’entrata della casa per attirare protezione. Il legno del sorbo protegge anche contro gli incantesimi malefici. Infine è usato per ricavare bacchette, bastoni magici e amuleti, ma anche per certi sortilegi. I piccoli rami di sorbo sono abitualmente usati per disegnare rune specifiche.
TASSO
Questo albero è associato al solstizio d’inverno così come alle divinità della morte e della rinascita. I Celti usavano il suo legno per fabbricare manici di pugnale, archi e barili per il vino. Il legno o le foglie che si stendono sulle tombe ricordano allo spirito che è partito, che la morte è solo una pausa nella vita, prima della rinascita. Sembra che il tasso sia uno dei più vecchi alberi della terra. Lo si può usare in magia per aumentare le proprie capacità magiche e psichiche e per provocare visioni. Bisogna però ricordare che tutte le parti dell’albero sono tossiche, eccetto l’involucro carnoso della bacca.
VISCHIO
Conosciuto anche come “colui che tutto guarisce” e “ramo dorato”, il vischio, associato al solstizio d’inverno, è indubbiamente la pianta più sacra per i druidi. Sebbene le bacche siano tossiche e convenga essere prudenti, tutte le parti del vischio possono essere utilizzate per scopi di protezione. Le bacche sono usate per preparare incensi d’amore.
Il calendario celtico
Ogygia è il termine impiegato per descrivere “l’alfabeto degli alberi”, conosciuto anche con il nome di BethLuis Nion; in entrambi i casi si tratta dell’alfabeto silvestre che fu chiamato così in onore di Ogma, la divinità celtica della letteratura che fu all’origine delle lettere, la cui funzione era di rappresentare i diversi alberi e le loro caratteristiche. Questo tipo di alfabeto era usato per annotare certe informazioni ed effettuare pratiche divinatorie.
Gli alberi di questo calendario possiedono un significato del tutto particolare, poiché rappresentano i mesi dell’anno e le lettere dell’alfabeto celtico sono realmente un frammento della cosmogonia celtica e dei loro simboli relativi agli archetipi. A ogni albero viene attribuita una o più divinità ed altri simboli importanti provenienti da miti e leggende ancestrali.
Poiché praticare la magia celtica significa anche condividere le credenze dei druidi e dei Celti e vivere come loro, studiando i momenti importanti dell’anno e il loro simbolismo riuscirete a sviluppare un’ attitudine positiva verso la natura e la Madre Terra e scoprirete come interpretare le stagioni e i loro cambiamenti.
BETULLA (Beth)
Periodo: 24 dicembre 20 gennaio
Simboli: lupo bianco, Sole
Divinità: Arthur, Taliesin, il dio solare Hu,
il creatore invisibile Celi
Significato
La betulla rappresenta l’inizio, la rinascita del Sole a partire dal solstizio d’inverno. La betulla, proprio come il sambuco, sta a cavallo del “giorno senza nome” che rappresenta il legame tra la vita e la morte; la betulla è il simbolo della nascita di tutte le cose. È associata anche all’addestramento dei druidi, all’arrivo di vite nuove e all’energia.
SORBO (Luis)
Periodo: 21 gennaio 17 febbraio
Simboli: drago verde, anatra, Urano
Divinità: Brigid e Brigantia
Significato
Il sorbo è considerato da lungo tempo un albero magico. I suoi frutti rossi, le sorbe, erano considerate il nutrimento degli dei, a tal punto che la credenza voleva che gli dei conservassero gelosamente queste bacche sacre lontano dalla portata degli uomini. I druidi credevano anche che il creatore Celi si manifestasse nella natura grazie agli elementi, talvolta impetuosi come i lampi e il fulmine (che erano associati anche ai draghi, che rappresentavano tra l’altro la nuova vita).
FRASSINO (Nion)
Periodo: 18 febbraio 17 marzo
Simboli: tridente, cavalluccio marino, serpente, Nettuno
Divinità: Lir e Manannan
Significato
Dalla parola gaelica Nionon, che significa “i cieli”, il frassino possiede una connotazione sacra. Nella mitologia celtica il frassino, proprio come il salice, è conosciuto come l’albero degli incantesimi (si dice che il mago Gwydion fabbricò la sua potente bacchetta magica con il legno di questo albero). Inoltre i Celti credevano provenisse dalle grandi profondità, o più precisamente dalle terre sotto il mare di Teti, cosa che in parte spiega il motivo per il quale il frassino è associato al mare e agli oceani.
ONTANO (Fearn)
Periodo: 18 marzo 14 aprile
Simboli: pentacolo, aquila, volpe rossa, ariete, stallone,
Marte, equinozio di primavera
Divinità: Bran, Arthur, Airem, e Teutates
Significato
L’ontano è associato al coraggio e rappresenta anche l’evoluzione della mente: da qui l’evocazione di Bran, grande guerriero invincibile che un giorno combatté contro il re Frassino per difendere la causa del re Ontano. Ancora oggi abbattere un ontano è considerato un crimine e colui che lo fa è ritenuto la causa delle disgrazie di tutto il suo villaggio. L’importante periodo celtico dell’equinozio di primavera, legato all’ontano, simboleggia la libertà morale e la volontà.
SALICE (Saille)
Periodo: 15 aprile 12 maggio
Simboli: serpente di mare, gatto, lepre, Luna, festività del fuoco di Beltane
Divinità: Cerridwen, Morrigan, Morgana la Fata e Dana
Significato
Associato da sempre alla morte, il salice è considerato un albero di incantesimi. Nella mitologia celtica, il salice fa parte del mito della creazione che narra che due uova scarlatte di serpente di mare, contenenti il Sole e la Terra, furono nascoste tra i rami di quest’albero perché potessero schiudersi per portare quaggiù la vita.
BIANCOSPINO (Uath)
Periodo: 13 maggio 9 giugno
Simbolo: calice
Divinità: Govanna o Goibniu
Significato
Il biancospino è associato al sacro (per questo motivo, chi abbatte o danneggia un albero di biancospino attira la sfortuna). Troviamo un’allusione a questo albero nel racconto della storia tra Kulhwch e Olwen, poiché era parte integrante del capo gigante Yspaddaden, che tentò di proteggere la verginità di Olwen. Ma il biancospino è anche associato a Govanna, un dio fabbro, custode del fuoco celeste e dei grandi poteri della mente.
QUERCIA (Duir)
Periodo: 10 giugno 7 luglio
Simboli: cavallo bianco, ruota dorata, Giove, solstizio d’estate
Divinità: Dagda
Significato
La quercia è per i druidi l’albero sacro per eccellenza. Questo albero maestoso rappresenta del resto un punto culminante dell’anno, nel senso che in questo periodo sopraggiunge il momento in cui la Terra si dirige verso l’inverno e il Sole inizia lentamente la sua corsa verso le tenebre alle quali sarà sacrificato. La quercia simboleggia anche le prove che dobbiamo superare
per diventare ciò per cui siamo stati creati, tenendo conto della bontà e delle responsabilità morali. La quercia rappresenta anche i cambiamenti, il sacrificio e l’anima umana, che, in termini celtici, rappresenta “l’occhio di Dio”.
AGRIFOGLIO (Tinne)
Periodo: 8 luglio 4 agosto
Simboli: unicorno, cavallo da guerra, lancia di fuoco, bilancia, Terra, festività del fuoco di Lammas
Divinità: Danu
Significato
Simbolo di successo e di fortuna, l’agrifoglio, sempre verde, è gemello della quercia nella mitologia celtica. Proprio come la quercia regna sulla parte luminosa dell’anno, l’agrifoglio, da parte sua, governa il periodo delle tenebre. Entrambi questi due alberi sono simboleggiati dal solstizio d’estate, ma il cavallo bianco della quercia diventa, per l’agrifoglio in trasformazione, l’unicorno. Questo albero è uno dei simboli degli aspetti eterni della Madre Terra.
NOCCIOLO (Coll)
Periodo: 5 agosto 1 settembre
Simboli: arcobaleno, salmone, Mercurio
Divinità: Ogma e Manannan
Significato
La nocciola è il simbolo della conoscenza concentrata all’epoca dei druidi, del resto, si diceva che una persona poteva ottenere la saggezza soltanto mangiando nocciole. È in questa prospettiva che il salmone, altro simbolo sacro della conoscenza, è associato al nocciolo. Le usanze irlandesi vogliono che nei noccioli abitassero le fate e che abbattere uno di questi alberi fosse un crimine.
VITE (Muin)
Periodo: 2 settembre 29 settembre
Simboli: cigno bianco, lucertola, Venere, equinozio d’autunno
Divinità: Branwen, Guinevere ed Etain
Significato
La vite per la sua resistenza e la sua lunga vita, simboleggia la sensualità e le emozioni. Il suo simbolo, il cigno bianco (associato anche al fantasma bianco Gwenhwyvar), rappresenta gli dèi, che, si dice, si ritirino nei loro castelli sotterranei durante l’equinozio d’autunno. Presso i Celti l’equinozio d’autunno è il periodo dell’anno in cui la luce raggiunge un giusto equilibrio tra le ore del giorno e della notte, ma anche tra la vita e la morte e tra il mortale e l’immortale, proprio prima che l’anno si avvii verso le tenebre invernali.
EDERA (Gort)
Periodo: 30 settembre 27 ottobre
Simboli: farfalla, cigno reale, cinghiale, Luna velata, pianeta Persefone
Divinità: Rhiannon e Arianrhod
Significato
Al contrario della vite, l’edera rimane sempre verde e rappresenta quindi gli aspetti eterni della psiche umana. I Celti associano l’edera alla dea lunare Arianrhod e i loro rituali in suo onore costituiscono l’apertura della porta d’accesso verso l’Aldilà, porta che simboleggia l’accesso ai piani sottili e al mondo delle fate e dei piccoli popoli. L’edera rappresenta anche ciò che è misterioso e mistico.
CANNA (Ngetal)
Periodo: 28 ottobre 24 novembre
Simboli: cani da muta bianchi, pietra, Plutone, festività del fuoco di Samhain
Divinità: Dis, Pwyll e Arawn
Significato
Identificata con la ninfa dei boschi, la canna rappresenta i misteri della morte. Di conseguenza, la festività di Samhain celebra i morti e il momento dell’anno in cui il confine tra i mondi è più tenue.
La canna è associata al salvatore e al guardiano. Pwyll, il sovrano dell’Aldilà, si fece consegnare “la pietra”, uno dei quattro tesori che gli furono affidati; questa pietra, proprio come la canna, simboleggia la legge e il potere dei re e delle regine. L’ultimo simbolo, i cani da muta bianchi, rappresentano i guardiani dei misteri lunari.
SAMBUCO (Ruis)
Periodo: 25 novembre 23 dicembre
Simboli: cavallo nero, corvo, Saturno, solstizio d’inverno (Alban Arthuan)
Divinità: Pryderi e Bran
Significato
Il sambuco è il simbolo della vita e della morte, proprio come il solstizio d’inverno (nel senso che sottolinea il periodo in cui la natura si spegne prima di ritornare alla vita). I Celti credevano che durante questo periodo il Sole fosse tenuto prigioniero, proprio come Pryderi fu un giorno costretto all’esilio. Da questo la frase: “Ciò che esiste al presente, non esisterà più un giorno, e ciò che non esiste più, esisterà di nuovo nel tempo che verrà”.
Fine TERZO CAPITOLO – VAI AL QUARTO CAPITOLO.
Nel prossimo capitolo troverai: La pratica – Il rito dei tre raggi, primo rito preparatorio e poi nel capitolo cinque troverete molti rituali di ogni entità e fattura, difficili, rari, potentissimi ecc. ma vi consiglio di andare per gradi e di imparare tutta la guida con calma.
INIZIO ARTCOLO: PRIMO CAPITOLO, Come fare legamenti d’amore, il materiale e gli attrezzi che ti servono
- lista capitoli:
- GUIDA COMPLETA DI COME FARE LEGAMENTI D’AMORE E RITUALI DI OGNI GENERE. IN QUESTO TUTORIAL IMPARERETE LA POTENTISSIMA MAGIA CELTICA. SI CONSIGLIA DI LEGGERE LA GUIDA DAL PRIMO CAPITOLO SENZA SALTARE PER IMPARARE MIGLIORMENTE.
- PRIMO CAPITOLO:Legamenti d’amore di magia Celtica
- SECONDO CAPITOLO:Legamenti d’amore Come consacrare
- TERZO CAPITOLO:Legamenti d’amore gli alberi sacri
- QUARTO CAPITOLO:Il rito dei tre raggi
- QUINTO CAPITOLO:Fiale e pozioni
- SESTO CAPITOLO: Legamenti d’amore capitolo sei,consacrare i luoghi di culto
- SETTIMO CAPITOLO: Legamenti d’amore capitolo sette
- OTTAVO CAPITOLO:Legamenti d’amore capitolo otto
- NONO CAPITOLO:Legamenti d’amore e rituali da indossare: Cosa sono?
- DECIMO CAPITOLO: Rituali Runici, come farli